PRADÈ, Non capisco le critiche. A gennaio 2 arrivi

04.09.2015 10:40 di Redazione FV Twitter:    vedi letture
PRADÈ, Non capisco le critiche. A gennaio 2 arrivi
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© foto di Federico De Luca

Presente in sala stampa assieme a Joan Verdù, il ds viola Daniele Pradè ha fatto il punto su quello che è stato il calciomercato viola: "In tanti ci hanno chiesto il perché dell'arrivo di Verdù: nel 2012 era nella testa mia e di Macìa. E' un giocatore eclettico, che può giocare in tutti i ruoli di centrocampo, sia come tre-quartista che come vertice basso. Ci darà una grandissima mano, ci poterà esperienza e qualità. Sarà una piacevole sorpresa per tutti. Siamo convinti che faremo un bel percorso insieme".

Sulle idee della società sul mercato: "Non riesco a capire perché c'è grande ipercriticità su tutto quello che facciamo. Questa società ha già dimostrato il suo valore: in questi anni i Della Valle hanno speso più di 320 milioni di euro. Questa è una squadra fortemente competitiva e noi siamo una società che programma. Non abbiamo mai parlato della volontà di "rientrare" economicamente, è un argomento che non è mai uscito".

Sul cambio di tendenza del mercato viola e gli addii: "Ci sono pochissimi giocatori che ci hanno detto di no: il nostro è visto un contesto positivo, in tanti volevano venire alla Fiorentina. Sappiamo che questa è una squadra che può darci soddisfazioni, a Torino abbiamo fatto un grande primo tempo".

Sui soldi per il mercato estivo: "Noi siamo una società che ha intreapreso un percorso sano basato sul fairplay finanziario: vogliamo programmare tutto e mi pare che le stagioni che abbiamo vissuto siano state esaltanti. Abbiamo sempre fatto meglio di molte big. Vedo uno scetticismo troppo grande rispetto a quello che è stato costruito. La mancata vendita di Gomez ci ha bloccato alcune situazioni ma i manager che sono qui hanno sempre lavorato al meglio".

Sul mercato a 0 euro: "Non è stato così: il percorso con Savic era finito e sono stati presi giocatori di valore che sono funzionali alle nostre logiche. Anche Roncaglia, Vecino e Rebic per noi sono dei rinforzi al pari di Bernardeschi, Babacar e Rossi che lo scorso anno non hanno avuto continuità".

Sull'obiettivo della stagione: "Vogliamo fare bene come gli anni precedenti: siamo fortemente fiduciosi per quello che è stato fatto, abbiamo un gruppo ed un allenatore di valore".

Sull'italianizzazione della squadra: "Noi abbiamo fatto una programmazione legata ad una crescita che avverrà piano piano: abbiamo giovani con un futuro come Capezzi, Fazzi e Venuti che saranno pronti molto presto. Siamo pronti a lavorare anche sul mercato italiano. Abbiamo 4 elementi all'interno del vivaio che possono far parte della Fiorentina del futuro".

Sul disimpegno dei Della Valle: "Contro il Milan c'erano 35.000 persone, abbiamo fatto 21.000 abbonamenti: non vedo ditacco tra i tifosi così come non vedo la voglia di non investire da parte della famiglia Della Valle. Non ci serviva un mercato pirotecnico come hanno fatto il Milan e l'Inter. Noi abbiamo già un'identità ben precisa ed una base solida, non dovevamo partire da zero. Sono molto fiducioso di questo gruppo: c'è grande sintonia con l'allenatore".

Sullo scetticismo in città: "Forse c'è stato un errore di comunicazione, dobbiamo migliorare sotto questo aspetto: noi siamo una società che però non sa nulla di improvvisato. Io non sono preoccupato di questo".

Sul caso Salah: "Salah potevamo riscattarlo solo a gennaio, non in questa finestra di mercato. Nessuno poteva immaginare cosa avesse nella testa il giocatore dopo i 6 mesi a Firenze. Da parte della FIFA è stato dato a Salah un transfer provvisorio e poi da qui a dicembre la stessa FIFA si pronuncerà sul caso Salah".

Sulla difesa corta: "Ci può stare ma è una decisione che abbiamo preso con l'allenatore. Noi per la difesa avevamo quattro obiettivi: Mexès era un'operazione praticamente chiusa ma improvvisamente nel corso degli ultimi giorni di mercato le cose sono cambiate. Col giocatore era tutto fatto, aveva già trovato la scuola per i bambini. Abbiamo seguito anche Denayer del City che però ha preferito giocare la Champions League. Altri due obiettivi non li dico perché possono essere ancora seguiti da noi. A gennaio sappiamo che dobbiamo prendere due giocatori, uno dei quali sarà un difensore. Abbiamo opzionato anche un centrocampista centrale".

Ancora su Salah: "Non avrei mai immaginato che la testa di Salah sarebbe cambiata così: ho sbagliato nel dire a gennaio che sarebbe rimasto di sicuro con noi. Non si finisce mai di imparare in questo lavoro, non avrei mai pensato che sarebbe potuto accadere quanto è successo. C'è stato un cambio repentino nella mente del giocatore. La carta privata ha voluto firmarla lui. Per noi il caso Salah è completamente dimenticato".

Sull'immagine scalfita della Fiorentina dopo il mercato ed i tanti casi estivi: "Spesso tante storie emergono così forti solo a livello mediatico. Quando Milinkovic-Savic ci ha detto che ci voleva pensare quando era nei nostri uffici, abbiamo pensato tutti: "E chi se ne frega". Auguro al ragazzo il meglio". Montella? Abbiamo fatto insieme un grande percorso, noi abbiamo dato molto a lui così lui a noi. Tra noi resta un rapport cordiale, è stato bello ritrovarsi ieri sera con anche ADV e Cognigni. Abbiamo salutato un top-allenatore ma ne abbiamo preso uno altrettanto top. Sousa è la scelta giusta per il dopo-Montella, abbiamo fatto tutto in modo condiviso: abbiamo scelto insieme di far partire Basanta ed Hegazy. Joaquin? Non è stato mai messo sul mercato: lui ha 34 anni con una personalità molto forte e con la promozione del Betis ha pensato di tornare in Spagna. Una cosa però è voler tornare a giugno, un'altra è avere un'offerta di 250.000 euro il 10 di agosto. Se noi non avessimo trovato Kuba - che è il sostituto più adatto, peraltro più giovane - e non avessimo trovato un'accordo economico col Siviglia, Joaquin sarebbe rimasto qui. Il recupero mentale di Joaquin sembrava impossibile, non ci abbiamo dormito la notte".

Se è deluso da Joaquin: "Lui è sempre stato un professionista, quando un giocatore di 34 anni si mette in testa una cosa quella è. Lui però si è scontrato contro una società forte: se non ci fossero state le condizioni giuste, si sarebbe scontrato contro un muro".

Su Kuba: "Il Borussia voleva molti soldi, lo seguivamo da giorni: poi negli ultimi giorni abbiamo trovato un accordo. Siamo stati sia bravi che fortunati per arrivare a lui"

Sui rinnovi di contratto: "I rinnovi di Baba, di Berna e Diakhate sono per noi dei nuovi acquisti: non è stato facile fare rinnovi a questi calciatori. Abbiamo lavorato in team con il direttore Rogg ed il presidente Cognigni: possono essere tre giocatori che rappresenteranno il nostro futuro. Ora stiamo discutendo i rinnovi di Alonso e Mati, poi parleremo con Tomovic e Vecino".

Ancora su Milinkovic-Savic: "Per lui sarebbe stato difficile trovare spazio quest'anno qui, sarebbe stato un anno di crescita".

Sul ritorno di Pizarro: "Non è mai stato vero che sarebbe potuto tornare: firmato coi Santiago è peraltro diventato extracomunitario. Lui è stato molto attaccato a questi colori".

Sulla richiesta di riduzione dell'ingaggio di Rossi: "Abbiamo chiesto di spalmarlo e di trovare delle soluzioni a livello di bonus: stiamo cercando di capire come organizzare il suo contratto, per noi quest'anno sarà davvero un nuovo acquisto".

Su Vecino: "Siamo riusciti a trattenerlo nonostante grandi offerte, al pari di Ilicic".

Sul ritorno di Gomez e del suo ingaggio: "Il rischio che torni esiste, è un prestito: tutto può succedere".

Su Iakovenko e la mancata cessione: "Dovete chiederlo a lui perché è ancora qui: se preferisce non fare il calciatore alla Fiorentina piuttosto che farlo da un'altra parte è un problema suo. E' un giocatore che non rientra nei nostri piani".

Sui tanti milioni spesi dai club italiani: "Noi abbiamo capito come funziona il fairplay finanziario, gli altri non lo hanno capito: noi facciamo il nostro e lo facciamo nel miglior modo possibile. Vogliamo essere d'esempio agli altri come società sana e corretta".

Sullo stadio nuovo: "E' un impegno prioritario nella mente della famiglia Della Valle".

Ancora sugli obiettivi: "Cercheremo di restare in Europa, questi ultimi anni di Europa ci hanno fatto crescere".

Sulla riduzione del monte ingaggi: "C'è stato un abbattimento meno del 30% ma con i rinnovi dei contratti il fatturato dovrà risalire".

Su Mexes: "Non è un rimpianto, è un giocatore che sicuramente ci avrebbe fatto comodo. Non è però lui il difensore che arriverà a gennaio".

Su eventuali svincolati: "Non stiamo cercando svincolati".