L'ENCOMIABILE CARLOS

16.01.2017 14:02 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
L'ENCOMIABILE CARLOS
© foto di Federico De Luca 2016

Pantaleo Corvino, pochi minuti fa, lo ha etichettato senza mezzi termini come un giocatore “encomiabile” per la partita che ha svolto ieri. Lui invece, nello scorso agosto, si era molto più moderatamente definito “un centrocampista difensivo ed incontrista che deve evitare che il diretto avversario crei dei pericoli”. Questione di semantica. Sta di fatto che quella di Carlos Sanchez contro la Juventus resterà per tanto tempo nella mente di tutti come una prova da sballo. Novantasette minuti di incredibile intensità e precisione che hanno permesso a Paulo Sousa ed alla Fiorentina di ritrovare a pieno titolo un giocatore del quale ad un certo momento si erano addirittura perse le tracce, dopo un inizio di stagione scintillante. Una “roca” - come dice il suo soprannome - nel vero senso della parola. 

E dire che per Sanchez il ruolo di centrale di difesa (o all’occorrenza, come avvenuto ieri, anche terzino destro) non è affatto una novità, visto che è esattamente dal 2015 che il colombiano ha iniziato a giostrare anche in quella posizione. Benedetto fu quel mese, per la precisione era marzo, quando Sanchez affrontò prima il Sunderland con la maglia dell’Aston Villa (vittoria per 4-0 in trasferta) e poi il Kuwait con la sua Colombia e la fascia di capitano al braccio in un’amichevole terminata 3-1. Là dietro risuonava già chiaro un “motivetto” diventato ultimamente familiare anche dalle parti del Franchi: da qui non si passa.

Una posizione dunque, quella nelle retrovie, che sembra portare discretamente bene al capelluto Carlos, che in questo avvio di 2017 ha giocato sempre in quella zona di campo (dopo la mezz’ora abbondante di fine settembre sempre al Franchi contro il Milan) portando in dote alla Fiorentina due vittorie consecutive, una delle quali - storica, immortale - contro la Juventus, dove per tutto il corso del match Sanchez ha annichilito letteralmente i suoi diretti avversari. Encomiabile, appunto. Proprio come lo ha definito Corvino.