IL COMMENTO TECNICO: VIOLA TRA LE GRANDI. ORA TIFIAMO TUTTI PER AVERE IL DNIPRO

Firenzeviola.it ospita come sempre al termine di ogni partita giocata dalla Fiorentina il commento di Enzo Bucchioni, prestigiosa firma del QS e già nostro editorialista, per approfondire la prestazione della squadra di Montella
24.04.2015 00:30 di Enzo Bucchioni   vedi letture
IL COMMENTO TECNICO: VIOLA TRA LE GRANDI. ORA TIFIAMO TUTTI PER AVERE IL DNIPRO
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© foto di foto Federico De Luca

La più bella della serata è di Marco Conterio e gliela rubo: "Uno stinco di santo". Riferito naturalmente a Marione Gomez e a quel gol segnato con un po’ di fortuna e una gamba che passava di lì. Ma nel calcio conta solo buttarla dentro e conta soprattutto che la Fiorentina abbia raggiunto la semifinale di Europa League, un altro grande traguardo nella sua ottima stagione.

Traguardo parziale, naturalmente, ma comunque un risultato prestigioso che riporta la società viola dopo sette anni in una semifinale europea (allora era coppa Uefa), e la lancia tra le otto più importanti squadre del continente, quelle che si giocheranno tra quindici giorni l’accesso alla finale di Champions League da una parte e di Europa League appunto, dall’altra. In gara sono rimaste in otto e fra queste c’è la Fiorentina.

Una bella soddisfazione per tutta una città, una tifoseria straordinaria, ma anche per Andrea Della Valle che ormai vive in simbiosi con la sua Fiorentina sperando di poter coronare la sua passione quanto prima con un trofeo. Ma accanto ad Andrea c’è sempre più spesso anche il patron Diego che dopo alcune delusioni (Calciopoli in particolare) sta tornando ad assaporare le gioie del pallone.

La Fiorentina è una società in carriera, con grandi ambizioni ancora intatte, raggiungere un trofeo sarebbe la consacrazione di un lavoro, ma anche uno stimolo enorme per fare ancora di più. La strada è giusta e i progetti tanti. Ieri sera, per esempio, assieme a tanti Vip del calcio venuti a vedere questa gara (Lippi, Mancini, Collina, Ausilio, Orsato, Baldini) si è presentato per la prima volta sugli spalti della tribuna d’onore accanto ai Della Valle il nuovo direttore tecnico Angeloni. Le sue prime parole sono proprio in questa direzione: "Sono qui per un progetto ambizioso, sono onorato di lavorare per la Fiorentina una società di grande tradizione, ma modernissima, con le idee chiare. Toccherà a me andare a scovare i talenti per il presente e il futuro. Sono sicuro che faremo grandi cose".

Grandi cose che la Fiorentina ha fatto ieri sera, ma dobbiamo dire anche la Juventus e il Napoli sono state brave. Tre squadre italiane su otto ancora in corsa, sono bel segnale di rinascita. E tanti punti per il ranking Uefa: andando avanti così l’Italia potrà riavere anche la quarta squadra in Champions e l’interesse della Fiorentina è alto.

Dunque, la Dinamo non è stata un grande ostacolo grazie alla superiore qualità tecnica dei viola e al loro impianto di gioco. E’ stato fondamentale il pareggio dell’andata, ma anche ieri era gli ucraini hanno mostrato i loro limiti e la Fiorentina il suo bel gioco e la sua caratura superiore.

Poteva essere una goleada dopo una mezz’ora dominata, ma i pali, le parate e la sfortuna hanno reso meno facile l’obiettivo. Con un attaccante capace di trasformare in gol tutta la mole di lavoro della squadra e i cross di Joaquin o Salah, saremo qui a parlare di una serata storica.

Mario Gomez ha segnato e dobbiamo dirgli bravo comunque, ma resta lontano dal quel micidiale goleador che avrebbe dovuto trasformare in oro il gioco della Fiorentina. E’ sempre legnoso, speriamo diventi decisivo e fondamentale nelle semifinali e (si spera) nella finale. Molte volte mi è caduto lo sguardo su Pepito Rossi seduto in tribuna non lontano da me, con un giocatore così saremmo qui a parlare di un’altra storia. Ma Gomez è un potenziale sul quale bisogna ancora puntare e investire, questo è sicuro.

Per il resto il 4-3-3 di ieri sera ha visto il ritorno dell’interprete più bravo di tutti, il solito Pizarro. La sua capace di vedere il gioco e di crearlo, ha dato fluidità alla manovra della Fiorentina, lui ha catalizzato e giocato decine di palloni con una precisione incredibile. Il suo metronomo ha funzionato fino a quando le forze hanno retto. Bene anche Joaquin che ha ubriacato la difesa della Dinamo e Salah, sfortunato nelle conclusioni. Ma anche Borja e Mati hanno giocato con buone idee. Tomovic ha corso come un matto, avesse anche i piedi buoni per i cross… Anche Alonso ha partecipato molto alla fase offensiva, Gonzalo non si è stancato, Savic non è ancora al meglio.

La Fiorentina ha giocato benissimo per mezz’ora, dopo il gol e l’espulsione che ha ridotto la Dinamo in dieci, la convinzione di avercela già fatta, ha fatto calare l’intensità e condizionato un po’ il secondo tempo. Ma certe partite conta solo vincerle anche se andrebbero chiuse prima e se io fossi Montella lo direi a voce alta perché i rischi inutili corsi nel finale sono stati l’unica ingenuità della serata.

Semifinale, dunque. Un grande obiettivo centrato a dimostrazione che la Fiorentina con un gioco brillante, la mentalità di chi vuol sempre imporre la sua qualità, trova in Europa il suo terreno migliore. Con chi vuol giocare per vincere la squadra viola si trova a suo agio.

Chi le toccherà adesso tra Siviglia, Napoli e Dnipro?

Non è un caso l’ordine delle squadre, per me il Siviglia sarebbe da evitare in assoluto. A parte l’esperienza internazionale (ha vinto l’Europa League l’anno scorso) gli spagnoli sono una squadra tosta, tecnica e veloce, ma anche rude, capace di difendersi bene. L’abbiamo vista giocare al Bernabeu contro il Real e la squadra di Ancelotti ha vinto solo 2 a 1 soffrendo proprio la grande irruenza, il pressing e la fisicità del Siviglia.

Il Napoli lo conosciamo anche troppo bene. E’ una squadra che gioca al calcio e lascia giocare, ma in questo momento sta meglio della Fiorentina e soprattutto ha un potenziale d’attacco capace di mettere sempre in crisi i viola che della difesa non fanno certo il loro forte. Ma a volte, a forza di toccarne…

Se Dio ce la manda buona, allora ecco il Dnipro, già incontrato e  battuto dalla Fiorentina due anni fa. Squadra poco tecnica, simile alla Dinamo, brava a chiudersi, ma con scarsa qualità. Non resta che sperare e toccare ferro, con una ferrea convinzione: comunque vada questa Fiorentina quando tiene alta la concentrazione, ha le qualità tecniche e la convinzione nei suoi mezzi che oggi può giocarsela con tutti.

Il Napoli, comunque, preferirei incontrarlo in finale, ma questa è un’altra storia. La cronaca ci dice che abbiamo appena passato un’altra serata da Grandi Firme Viola, una semifinale è per sempre.

Twitter @EnzoBucchioni