GODIMENTO LENTO

08.10.2015 16:00 di  Matteo Sestini  Twitter:    vedi letture
GODIMENTO LENTO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Un tempo sembrava giocare lento ed il suo rendimento negativo era una sentenza inesorabile, proprio come lo scorrere del tempo. Adesso questo è solo un lontano ricordo, perché Josip Ilicic ha voltato pagina. Il primo passo è stato ricucire il rapporto con la tifoseria. Il punto più basso fu toccato nel novembre del 2014, più precisamente nella sconfitta casalinga dei viola per 0 a 1 contro il Napoli. Durante la partita Ilicic getta a terra la fascia nera che la Fiorentina indossava quel giorno in omaggio alla scomparsa di Giambattista Pirovano e poi, non contento, zittisce il pubblico al momento della sostituzione. In quel momento la sua avventura in viola pareva giunta al termine.

Dal punto di vista tecnico il rendimento di Ilicic non era certo quello di un giocatore dal valore di nove milioni ed i suoi atteggiamenti sul campo da gioco erano giunti al limite della tollerabilità. Nel mercato di gennaio la Fiorentina lo mise sul mercato, nel senso che la società manifestò la non più incedibilità del giocatore sloveno. Si fece avanti il Bologna di Pantaleo Corvino (con un'offerta di quasi 7 milioni di Euro), ma Josip non ne volle sapere di scendere in Serie B e rifiutò il trasferimento. Da quel momento qualcosa è cambiato, grazie anche al lavoro di Montella. Dopo un ottimo girone di ritorno, valsogli la conferma in estate, con Paulo Sousa è arrivata la definitiva consacrazione.

Sotto il profilo realizzativo l'ex Palermo è andato a segno nove volte nelle ultime nove gare giocate da titolare in campionato, ma l'aspetto principale è un altro: Ilicic, lavorando insieme con Sousa, è riuscito a scrollarsi di dosso quel senso di indolenza che trasmetteva sistematicamente ogni volta che scendeva in campo. In breve tempo è passato da indesiderato a punto di riferimento per tutta la squadra. Adesso la lentezza e l'apatia sono archiviate e gli avversari vedono Josip ''solo con lo scorrimento lento'', perché lui va ''veloce come il vento''.