DAI 300 SPARTANI AI 9 DI SAN SIRO

03.03.2015 20:00 di Giulio Incagli   vedi letture
DAI 300 SPARTANI AI 9 DI SAN SIRO
FirenzeViola.it
© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Non sono bastati quasi 3000 anni a scalfire la grandezza e l’epicità dell’impresa di Leonida e i suoi presso lo stretto delle Termopili. Il tempo, anzi, è servito soltanto ad arricchire e colorare quell’eroica battaglia, mossa in nome della libertà e della sopravvivenza della cultura ellenica, minacciate al tempo (480 a.C.) dall'Impero Persiano. E poco importa se i 300 spartani in realtà erano più del triplo, a poco serve ricordare che quasi tutte le città greche presero parte allo scontro; quegli uomini, quel sangue, quella vertigine di gettare il cuore oltre l’ostacolo, hanno cullato sognatori e incoscienti, permettendo imprese epiche finite dritte con un biglietto di sola andata nell’olimpo degli eroi e degli uomini d’onore.

I 15 anni di sconfitte nella San Siro di fede nerazzurra, la formazione stravolta rispetto alla gara col Tottenham e imbottita di “seconde linee”, i 3 infortuni a gara in corso e dunque la doppia inferiorità numerica per quasi 20’, fanno sì che la storia di Montella e i suoi 9 eroi, si nutra e si specchi in quell’impresa. Una vittoria epica quella di domenica pomeriggio contro l’Inter, maturata in condizioni precarie e assolutamente sfavorevoli, entrata di diritto nell’immaginario collettivo dei tifosi viola. Diversa, sicuramente meno importante nel suo valore assoluto rispetto a notti magiche come quella di Anfield o Goodison Park, che ha mostrato però un’altra affascinante faccia della Fiorentina di Vincenzo Montella. Coraggiosa, goliardica, "a tratti eroica” per citare ADV (LEGGI QUI). Una squadra capace di non cadere dopo aver banalmente mostrato il fianco all’avversario (vedi il cambio Aquilani-Vargas con Tomovic dolorante a terra). 12 risultati utili consecutivi, tabù San Siro sfatato e testa già al prossimo obiettivo.

Sulla strada la Juventus di Massimiliano Allegri, avversario ostico e temibile, non lo scopriamo certo oggi, ma per Montella e i suoi 9, niente sembra più impossibile.