VIO A FV, CHE PROGRESSI BERNA E ALONSO. ALLO SWANSEA IO E SOUSA...

Esclusiva di Firenzeviola.it
06.10.2015 19:00 di Andrea Giannattasio Twitter:    vedi letture
VIO A FV, CHE PROGRESSI BERNA E ALONSO. ALLO SWANSEA IO E SOUSA...
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Conosce bene Firenze, dove ha avuto modo di allenare nei primi due anni di gestione Montella, ma anche Paulo Sousa, di cui è stato collaboratore allo Swansea, nel corso dell’avventura del portoghese in Inghilterra. Stiamo parlando di Gianni Vio, preparatore atletico ormai conosciuto in tutto il mondo come il “mago delle palle inattive” che adesso, dopo l’avventura in Italia prima in viola e poi al Milan, ha deciso da qualche mese di accettare una nuova sfida nella terra di Albione, al Brentford. Intervistato in esclusiva da Firenzeviola.it, Gianni Vio ha così parlato di Sousa e del momento della Fiorentina: “Conosco Sousa dal 2010, quando ho avuto la fortuna di collaborare all’interno del suo staff allo Swansea: non mi stupisce affatto l’avvio dei viola in questo campionato, perché già quando lavoravo con Paulo il portoghese si era già affermato come uno degli allenatori più innovativi d'Inghilterra, un tecnico dal futuro assicurato”.

Dove ha riscontrato le maggiori innovazioni di Sousa?
“Pur essendo una squadra di medio livello, lo Swansea era la squadra che in Championship faceva il doppio dei passaggi rispetto a tutte le altre squadre. Giocavamo molto di più il pallone a terra e proprio questa idea di gioco ci ha fatto raggiungere buoni risultati”.

Si aspettava che Sousa potesse affermarsi così repentinamente anche in un campionato difficile come quello italiano?
“Certo, Paulo non ha nulla da imparare: è sempre stato un tecnico di grande esperienza e cultura e la sua carriera da tecnico a giro per l’Europa lo dimostra. Sousa ha studiato molto e si è presentato al meglio nel palcoscenico della Serie A: il suo percorso è stato di assoluto livello”.

Ci sono due giocatori che Sousa è riuscito a rivitalizzare dal suo arrivo: Alonso ed Ilicic…
“Mi ricordo perfettamente di loro, dato che li ho allenati a Firenze. Si tratta di due calciatori le cui abilità non sono mai state in discussione. Alonso quando arrivò a Firenze fece subito vedere di essere un ragazzo di prospettiva, mentre lo sloveno se non ricordo male non fu pagato due lire… (ride, ndr): Josip venne a Firenze già da campione e adesso sta dimostrando tutto il suo valore”.

Qual è il giocatore che più di tutti, rispetto alla sua esperienza a Firenze, ha compiuto i maggiori progressi?
“Sicuramente Bernardeschi, che conoscevo fin da quando giocava in Primavera: Berna ha fatto dei progressi incredibili, stupendomi molto per il poco tempo che ha impiegato. Anche in questo caso parliamo di un ragazzo dal grande futuro”.