LUPOLI A FV, SENZA INFORTUNI PEPITO TRA PRIMI 10 AL MONDO

Esclusiva di Firenzeviola.it
13.09.2014 20:00 di  Giulio Incagli   vedi letture
LUPOLI A FV, SENZA INFORTUNI PEPITO TRA PRIMI 10 AL MONDO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

2003. Gli Allievi Nazionali del Parma si laureano Campioni d’Italia. Una squadra destinata a grandi cose; con in rosa giocatori del calibro di Cigarini, Marco Rossi e Dessena, guidata in panchina da Davide Ballardini e che, in attacco, sfoggiava forse una delle migliori coppie di giovani talenti d’Europa: Giuseppe Rossi-Arturo Lupoli. Il primo deliziava scout ed addetti ai lavori con giocate, assist e numeri sensazional. Il secondo scavava dietro di se voragini nella classifica cannonieri a suon di gol. Un binomio perfetto, destinato ad affacciarsi ben presto al grande calcio. Nel 2004, la crisi finanziaria che travolse gli emiliani, li costrinse però ad intraprendere strade diverse. Per le due giovani promesse del calcio italiano le offerte certamente non mancavano, ed entrambi, allettati dal fascino della Premier, approdarono oltremanica. Pepito alla corte di Sir Alex e Lupoli all’Arsenal. Ora, tutti sappiamo com’è proseguita la carriera di Giuseppe Rossi fino al suo arrivo a Firenze, ma del giovane bresciano che stregava l’Italia a suon di reti, arrivato nel 2007 con enormi aspettative nei pressi del Franchi, si sono ormai da qualche anno perse le tracce nel calcio che conta. La redazione di Firenzeviola.it ha voluto contattare proprio il gemello del gol, nonché amico di Giuseppe Rossi, Arturo Lupoli, per ripercorrere a 360° la sua avventura a Firenze, avere un parere sulla Fiorentina di Vincenzo Montella e soffermarsi, ovviamente, su Pepito Rossi:

Dopo due ottime stagioni in Inghilterra, tutti credevano che potesse affermarsi in Italia con la maglia della Fiorentina. Cosa non ha funzionato?
“Arrivare a 20 anni in una squadra ambiziosa come la Fiorentina e trovarsi davanti giocatori del calibro di Mutu, Pazzini e Osvaldo, non è stato sicuramente facile. I viola giocavano la Coppa Uefa e in campionato puntavano alla Champions. Però venivo da due annate positive tra Arsenal e Derby County e credevo fermamente di poter far bene ed affermarmi in maglia viola. Purtroppo si sa, in Italia per i giovani non è facile trovare spazio, ma non ho niente da recriminare alla Fiorentina. Con me si sono comportati sempre bene. L’errore più grande, forse, è stato quello di non aver avuto pazienza. La fame e la voglia di giocare mi hanno portato a lasciare Firenze e, sinceramente, di questo un po’ mi pento”.

Ai tempi del Parma, lei e Giuseppe Rossi eravate una coppia incredibile e in molti credevano addirittura che, tra i due, lei avrebbe avuto maggiori chance di arrivare in alto
“Sì è vero. Pepito era un fenomeno. Rapido, geniale e anche cinico all’occorrenza, ma il finalizzatore della squadra ero io. Insieme ci completavamo e le aspettative su di noi erano molte. Ero sicuro che sarebbe diventato un campione e sono convinto che alla lunga i valori emersi siano quelli reali. Io ho fatto, forse, meglio di lui nelle giovanili. Ma Pepito ha dimostrato di essere un giocatore di un’altra categoria nel corso della sua carriera e senza tutti quegli infortuni…”

Prego.
“Con la fortuna dalla sua, Giuseppe sarebbe uno diventato uno dei giocatori più forti al mondo. Tra i primi 10 a mio avviso. E’ veramente un peccato vederlo continuamente alle prese con infortuni e lunghi stop. Tutti lo conoscete e, nonostante ultimamente non lo senta più così spesso come un tempo, posso assicurare che è un ragazzo incredibile e un professionista esemplare. Colgo l’opportunità per fargli un grandissimo in bocca al lupo”.

Dal Parma, passando per Arsenal e Fiorentina, fino all’avventura in Ungheria ed oggi il Varese. Ridisegnerebbe così la sua carriera?
“Ho 27 anni, sento di aver ancora tanto da dire. Certo, le prospettive erano diverse, ma non posso e non voglio lamentarmi. Forse cambierai alcune scelte dettate dalla giovane età e dall'inesperienza, ma oggi penso solo a far bene con il Varese. Poi nel calcio non si può mai sapere. Guardate Zaza. Fino a 2 anni fa faticava a trovare spazio in Lega Pro ed oggi è uno dei punti cardine della Nazionale. Fiducia in se stessi e, magari, anche un po’ di fortuna".

Come vede la Fiorentina per la prossima stagione?
"Montella ha una rosa ben attrezzata. Penso che dopo Juve e Roma ci sia la Fiorentina. Dietro vedo poi Napoli ed Inter".