KALINIC A FV, Protagonisti in Europa e in Italia

Esclusiva di FirenzeViola.it
27.12.2015 19:00 di  Giacomo Iacobellis e Giulio Incagli  Twitter:    vedi letture
KALINIC A FV, Protagonisti in Europa e in Italia
© foto di Giacomo Iacobellis

T'immagini tre giorni in Croazia a casa di Nikola Kalinic? Zaino in spalla, biglietto aereo e via alla volta di Spalato. Un'esperienza incredibile, che vi racconteremo passo dopo passo anche attraverso video-reportage e interviste esclusive nel corso dei prossimi giorni. Il bomber viola ci ha aperto le porte di casa sua e Firenzeviola.it ha potuto studiare e toccare con mano le persone, i luoghi, la cultura che hanno formato il Nikola Kalinic calciatore e non solo. Dal suo procuratore e amico fraterno, Tomislav Erceg (vero e proprio "Virgilio" della nostra spedizione), passando per Jozo e Neda, i genitori di Kalinic che ci hanno ospitato nella casa in cui è cresciuto Nikola, fino ad arrivare al Presidente dell'Hajduk Spalato, Marin Brbić, e l'ex leggenda croata Goran Vučević (ds dell'HNK), che ci hanno aperto le porte della Poljud Arena, casa dell'Hajduk in cui l'attaccante viola è cresciuto dal 1998 al 2009. Proprio all'interno di quello stadio che lo ha visto diventare grande, Nikola Kalinic ha deciso di raccontarsi a Firenzeviola.it accompagnato dal figlio Mateo. Passato, presente e futuro del bomber che ha stregato una città intera...

Nikola Kalinic, nelle ultime partite lei, come tutta la squadra, è apparso un po’ stanco. Ci volevano questi giorni di vacanza per ricaricare le pile?
“Sì, saranno importantissimi per me e per tutta la squadra. Abbiamo bisogno di recuperare le energie fisiche e mentali. Ritroveremo anche i giocatori infortunati e dovremo ricominciare subito a far bene per continuare la nostra corsa”.

Molti suoi compagni hanno preferito staccare totalmente la spina e trascorrere le festività lontano da casa. Lei invece ha scelto di restare a Spalato: perché?
“Sto fuori tutto l’anno, credo sia normale voler passare le vacanze a casa. Qui a Spalato vive tutta la mia famiglia, ci sono i miei parenti e non c’è posto migliore dove trascorrere il Natale”.

In questo stadio si è formato come calciatore e come uomo. La emoziona tornarci?
“Certo che sì. Sono cresciuto in questo stadio e con questa maglia addosso. Se sono arrivato dove sono, è soprattutto grazie all’Hajduk. Sono contento di ciò che ho fatto qua e che il club abbia guadagnato molti soldi grazie a me”.

Adesso in Croazia è un’icona, ma diventarlo non è stato semplice. Cosa ha rappresentato per lei crescere durante la guerra di indipendenza?
“Ho dei vaghi ricordi della guerra. Ero molto piccolo, ma i miei genitori mi hanno sempre raccontato cosa ha rappresentato per tutto il popolo croato. Non è stato semplice, ma per fortuna adesso è solo un lontano ricordo”.

Lo stile di vita tra Croazia e Italia è differente. Come procede l’ambientamento a Firenze?
“Alla grande direi. Mi sto godendo la città, a me e alla mia famiglia piace moltissimo. Stiamo davvero bene e siamo felici di aver fatto questa scelta”.

Preferisce Ponte Vecchio o il lungo mare di Spalato? 
“Stupendi entrambi. Impossibile scegliere”.



Torcida o Curva Fiesole?
“Domanda cattiva. Sono due tifoserie tra le più calde in Europa. Sono contento di aver giocato per entrambe”.

Torniamo all’attualità. Sono 10 o 11 i suoi gol in Serie A?
“Non l’ho capito nemmeno io (ride, ndr). Sarebbero 11 ma purtroppo mi hanno detto che ufficialmente sono 10”.

Ha un obiettivo minimo di reti?
“Non guardo così lontano, voglio continuare su questa strada e farne il più possibile. Mi godo il momento e poi a fine stagione tirerò le somme”.

Bernardeschi ha dato 8 alla vostra prima parte di stagione. Lei che voto si sente di dare?
“Penso che per quello che stiamo facendo meritiamo anche qualcosa in più. Direi che 9 è il voto giusto”.

Avete chiuso il 2015 da secondi in classifica e in Europa League vi aspettano i sedicesimi contro il Tottenham. Dove può arrivare questa Fiorentina?
“Abbiamo le carte in regola per recitare un ruolo da protagonisti in entrambe le competizioni, ma credo che ancora sia troppo presto per porsi degli obiettivi. Sognare comunque è giusto e non costa niente”.

Quanto è stato importante Sousa per la sua esplosione in maglia viola?
“Moltissimo. Si è mosso in prima persona per portarmi a Firenze e aver avuto fin da subito la sua fiducia è stato fondamentale per me. Devo soltanto dirgli grazie”.

In chiusura. Kalinic con l’italiano come procede? Si sente di fare un saluto ai tifosi viola?
“Direi bene, ho imparato molte parole, soprattutto legate al calcio. Auguro Buone Feste e un felice anno nuovo a tutti i tifosi viola”.

TO BE CONTINUED...

© foto di Giacomo Iacobellis
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