IVAN A FV, TATA È UN PALETTO. SPORTIELLO? DIAMOGLI TEMPO

Esclusiva di FirenzeViola.it
01.03.2017 16:00 di  Dimitri Conti   vedi letture
IVAN A FV, TATA È UN PALETTO. SPORTIELLO? DIAMOGLI TEMPO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Portiere della Fiorentina ai tempi della discesa in C2, quando si chiamava Florentia Viola, ritiratosi dal calcio giocato da meno di tre anni, Andrea Ivan ha parlato in esclusiva ai microfoni di FirenzeViola.it, affrontando il tema della porta gigliata, ed esprimendo il suo parere sulla sfida di domenica contro l'Atalanta, altra squadra nella quale ha militato in carriera.

Che partita ci sarà da attendersi domenica a Bergamo?
"Una partitaccia. Non è facile affrontare l'Atalanta dei record. La cosa buona è il risultato di Napoli, che potrebbe aver fatto spendere loro tante energie, soprattutto mentali. In queste partite di solito vince chi è in più in crisi, e in questo momento ad esserlo sono i viola. Potrebbe venire fuori il carattere della squadra, anche se l'Atalanta parte favorita".

Parliamo di un ex della partita: Sportiello. Lei che è stato portiere, che valutazione dà su questo ragazzo?
"È un ragazzo che deve lavorare tanto per trovare la giusta strada. Non sempre è facile trovare chi ti concede spazio e fiducia. Le scelte che ha fatto potrebbero dargli tutto ciò".

Però ad ora sta facendo il vice di Tatarusanu...
"Io Tatarusanu l'avrei già tolto dai titolari. Io vedo il ruolo del portiere ancora molto italiano, e lui, al di là delle parate, non ha la presenza caratteriale. Lo vedo molto anonimo: un paletto".

Lei quindi punterebbe su Sportiello come portiere per la rifondazione di giugno?
"Dipende da cosa vuole la Fiorentina. Se vuole vincere e dare noia alla Juventus non è ancora lui il designato. Il ruolo del portiere, e la sicurezza nell'interpretarlo, si acquisisce con l'esperienza. Firenze non è una piazza facile e ci si deve abituare. Firenze non è Bergamo, né Genova. Qui il calcio è davvero importante e capita che vuoi dare quel qualcosa in più, senza però riuscirci. Capitò lo stesso a me, che sono fiorentino nato a Careggi, durante la prima parte di campionato in C2. Fui messo in discussione perché prendevamo troppi gol e potevo fare di meglio".

Se la sente di darci due nomi che potrebbero essere protagonisti, da una parte e dall'altra?
"Non sono molto bravo a farlo quindi dico che spero sia grande protagonista, nel senso di essere chiamato a intervenire continuamente, Berisha dell'Atalanta e che viceversa non lo sia invece Tatarusanu. Vorrebbe dire che si è giocato a un campo solo".