GLI EX VIOLA '71/'90 A FV, BELLA SERATA MA LA SQUADRA È VUOTA

Esclusiva di FirenzeViola.it
28.02.2017 16:30 di Dimitri Conti   vedi letture
GLI EX VIOLA '71/'90 A FV, BELLA SERATA MA LA SQUADRA È VUOTA
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© foto di Federico De Luca

Premiati ieri sera in occasione della cerimonia commemorativa per loro che hanno fatto la storia del club gigliato dagli anni '70 ai '90, FirenzeViola.it ha contattato in esclusiva gli ex viola Stefano Carobbi, Alberto Di Chiara, Pasquale Iachini, Marco Nappi e Moreno Roggi. Queste le sensazioni degli storici ex calciatori in maglia viola, a proposito della cerimonia di premiazione e della successiva partita della Fiorentina, pareggiata 2-2 contro il Torino:

Stefano Carobbi: "Durante la premiazione mi son tremate le gambe, a causa delle emozioni e dei ricordi dei vecchi tempi. Devo ringraziare la Fiorentina per la bella serata. Quando sul 2-0 ho visto sbagliare quattro o cinque palle gol nitide ho sperato di non prendere un gol che avrebbe potuto cambiare tutto. Infatti sono venuto via quando l'abbiamo preso: io che ho calcato il campo ero certo di un film dal finale già scritto. Anche se ho visto che alla fine c'era un rigore sacrosanto. Bene la conferma di Sousa fino a giugno, fatto che farà prendere più responsabilità ai giocatori".

Alberto Di Chiara: "È sempre bello rivedersi con vecchi amici e compagni come Nappi, Contratto e Buso. Molto emozionante: ci siamo ricordati di vecchie battute e scherzi. Piacevole anche l'incontro con la società, rappresentata da Cognigni e Antognoni. Sulla partita dico che c'è il solito problema: a questa Fiorentina manca l'anima. Tecnicamente c'è ma quando segna si rilassa e non se lo può permettere. La concentrazione è essenziale. Il problema, comune ad altre squadre, è che ci sono tanti geometri ma manca un architetto. Non c'è chi prende la situazione in mano: l'unico è il piccolo Chiesa, e questo spiega molto...".

Pasquale Iachini: "È stata una grandissima serata. Alcuni compagni e amici non li vedevo da tanti anni. Indescrivibile l'emozione nel calpestare di nuovo l'erba del Franchi, e salutare ex protagonisti come il segretario Righetti e il dottore Latella. L'annata della Fiorentina è particolare: all'inizio gli avversari erano inesistenti ma poi è arrivata la rimonta, dopo un calo dettato dalla paura. I difensori sono troppo distratti: servirebbe meno estetica e più concretezza, oggi non ci sono più i difensori tradizionali. A pagare sono la dirigenza e il presidente, anche se ho sentito mezzo stadio che non era d'accordo sui cori contro. Anche su Sousa è la solita storia: non puoi cambiare mezza squadra, più facile additare l'allenatore. Il calcio è importante a Firenze, ma ancora niente è perduto: cambiare Sousa ora sarebbe apocalittico, perché poi devi avere le idee chiare sul ricambio".

Marco Nappi: "Fantastico rivedere i compagni dopo così tanto tempo. E fa piacere essere ricordato da una società storica come la Fiorentina. Ho visto però un ambiente deluso, amareggiato per l'eliminazione contro il Borussia. Il problema di questa Fiorentina è che parte bene, ma si fa sempre riprendere. Questo si spiega con un calo mentale e fisico. Il Torino, in fondo, non ha fatto nulla di speciale per mettere i viola in difficoltà, e il doppio vantaggio andava gestito. Non mancano le motivazioni: quelle dovrebbero venire meno anche all'inizio di partita, allora. Io dico che in questo calcio manca la passione che avevamo noi. I giocatori pensano già a cosa fare l'anno prossimo".

Moreno Roggi: "La premiazione è stata bella. Ci siamo ritrovati ed è stata un'occasione piacevole, con buone sensazioni. Breve ma intenso. Dispiace per la squadra, perché riesce a fare gol ma viene puntualmente rimontata. Ha problemi mentali e gioca con il timore di prendere gol. Finché c'è un minimo di speranza vorrei che i giocatori pensassero soltanto a vincere: con un filotto è ancora possibile raggiungere l'obiettivo di qualificarsi alla prossima Europa League".