FREY, Berna sia protetto per renderlo un'icona viola

01.03.2017 12:45 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
FREY, Berna sia protetto per renderlo un'icona viola
© foto di Federico De Luca

Sebastien Frey, storico ex portiere della Fiorentina, ha parlato ai microfoni di ViolaChannel, media ufficiale del club gigliato:

"Il primo ricordo è stato l'incontro alla presentazione: c'erano centinaia di persone ad accogliere me, Pasqual e Brocchi. Da lì si era capito l'inizio di un ciclo: l'impatto è stato positivo. Abbiamo iniziato con un nuovo allenatore, lo stadio pieno e una vittoria. Il caso vuole che quando ci incontriamo coi vecchi compagni è sempre a Firenze: Mutu, Ujfalusi, Jorgensen Gila, Dainelli, il Lupo... Lupatellli per me è stato un fratello maggiore, un amico. Fare il secondo non è facile: lui non ha mai messo pressioni. Da allenatore è uno che prenderei sempre. Allenare? No, ho smesso un anno e mezzo fa e ancora non mi stuzzica l'idea. Sono chiamato spesso per partite di esibizione in giro per il mondo e sono entrato nell'Inter Forever, la squadra di vecchie glorie dell'Inter. È stata la mia prima squadra italiana, e mi fa piacere. Sarebbe bello che la facesse anche la Fiorentina. Le squadre che lo fanno hanno anche un riscontro d'immagine. Ha iniziato a farlo da poco la Roma... perché non la Fiorentina? In campo io sono sempre entrato in campo sereno nonostante le pressioni, ma per i 90 anni della Fiorentina mi son sentito un bambino all'esordio. Mi sono emozionato, molto. Io sono arrivato in una fase di transizione: oggi il portiere è il primo attaccante, e l'azione parte da lui. Così come i difensori devono poter contare su di lui. Quando sono venuto via avevo visto un cambiamento negativo in Italia: il livello si era abbassato. Ho provato ad andare all'estero, e ora che ho smesso seguo il campionato e la Fiorentina. Ora vedo segnali positivi: squadre che investono nuovamente sui giovani. I ragazzi italiani devono crescere ed avere fiducia. Qui abbiamo Bernardeschi che è un ragazzo su cui puntare e che deve essere protetto, per renderlo un'icona di questa Fiorentina come sono stati Antognoni e Batistuta. Il nuovo stadio ci vuole. Si vede anche a livello economico: è una spesa ma ti torna indietro tra merchandising e benefici, ed apparterebbe tutto al club. La piazza, e il calore, può portare benefici enormi. Ligue 1? Vedo bene il Monaco, che vincerà lo scudetto. L'attentato di Nizza? È casa mia, e quando succede a casa ti senti colpito dentro. Per fortuna abbiamo ricevuto tanta solidarietà, e vorrei annunciare la partita di beneficenza per aiutare le famiglie colpite dagli attentati tra leggende della Nazionale francese e quelle della Nazionale italiana. Verranno tutti i più grandi campioni. Un abbraccio a tutti i tifosi della Fiorentina, e forza Viola".