VIOLA VINTAGE

25.08.2016 10:00 di  Dimitri Conti   vedi letture
VIOLA VINTAGE
© foto di Federico De Luca

Una trattativa nata in un lampo, che ha riacceso fortemente il sentore emozionale, per usare un termine tanto caro a mister Paulo Sousa, del tifo viola. Stevan Jovetic e Firenze, due poli di un amore che si corrispondono da sempre. Arrivato in Italia e sbocciato nel calcio che conta con la maglia viola sulle spalle, l'attaccante montenegrino ha salutato il Franchi nell'estate del 2013, dopo aver tentato - purtroppo vanamente - fino in fondo di inseguire il sogno Champions, nel primo anno di quello che poi sarebbe diventato il corso Montella, per accasarsi ai ricchissimi inglesi del Manchester City, per una cifra vicina ai 30 milioni di euro. Lo score di JoJo al momento dell'addio recitava così: 134 partite in maglia viola e 40 gol realizzati, oltre a una ventina di assist.

Tre anni dopo, la situazione ci fotografa un Stevan Jovetic calcisticamente in difficoltà. A Manchester l'avventura è andata piuttosto male, condizionata da mille infortuni e problemi di spogliatoio. La scorsa estate, nel tentativo di risollevare le proprie sorti calcistiche, il montenegrino è passato all'Inter, ma anche in nerazzurro è sembrato che qualcosa non funzionasse, nonostante un avvio più che discreto. Ed arriviamo così ai giorni nostri. Il direttore Corvino, da sempre grande estimatore di JoJo (da lui scovato, peraltro), fiuta la possibilità di riportare un altro cavallo di ritorno a Firenze, oltre a se stesso, e ci prova. Adesso la partita è tutta da giocare, e restano da capire le condizioni dell'affare: sarà un prestito semplice (per il quale la Fiorentina dovrebbe comunque accollarsi totalmente l'ingaggio), o piuttosto una sorta di "trasferimento" del prestito dai nerazzurri ai viola, con tanto di obbligo di riscatto di 14,5 milioni da esercitare verso il City a giugno? Nel dubbio, Firenze sta già riavvolgendo il nastro delle emozioni e dei ricordi, ripensando a quel ricciolone venuto dall'Est che l'ha incantata per cinque anni. E presto, anche se i lunghi boccoli non ci sono ed hanno fatto spazio ad un taglio più moderno, potrebbe tornare in riva all'Arno per ritrovare se stesso e far esultare il Franchi, in un turbinìo di emozioni viola e vintage