IL TUONO DI DIEGO - ATTO II

26.10.2014 00:01 di Andrea Giannattasio Twitter:    vedi letture
IL TUONO DI DIEGO - ATTO II

Sei di aprile 2012, tarda serata. La scena che precede il "delitto" è l'albergo meneghino dove la Fiorentina di Delio Rossi, reduce dal disastroso ko interno contro il Chievo, stava preparando psicologicamente il match dell'indomani contro il Milan di Allegri e di Ibra, lanciato verso lo scudetto: la B è ad un passo, il Lecce là dietro fa davvero paura. Il protagonista che non ti aspetti è Diego Della Valle, che dopo un lungo silenzio dagli affari a tinte viola rompe il silenzio e piomba nel ritiro dei gigliati, catechizzando con un lungo discorso una squadra sull'orlo della retrocessione, che poche ore dopo avrebbe sbancato San Siro al 90'. I miracoli della parola di Don Diego, i cui effetti taumaturgici sulla Fiorentina in questi anni si sono manifestati già in altre circostanze (il ritorno di DDV al Franchi coincise col successo per 4-1 sull'Inter nella magica notte de "il pallone è quello giallo").

Due anni e mezzo dopo la storia si ripete. La Fiorentina, domani, cerca a Milano una vittoria che potrebbe ridare vigore alla classifica ed al suo campionato dopo un inizio titubante con le gioie più belle conquistate in Coppa. Sulla panchina ora siede Montella, che da tecnico viola ha già espugnato la Scala del calcio per ben due volte negli ultimi anni: una media paurosa se commisurata al pessimo ruolino di marcia che la Viola storicamente ha sempre avuto al Meazza. E come novecento giorni prima, ecco che all'improvviso compare Diego Della Valle. Il clima nell'albergo è naturalmente diverso, così come diversi (tranne pochi) sono gli astanti alla cena dove siede anche DDV, che tra un piatto e l'altro fa il giro del lungo tavolo viola ed incoraggia ad uno ad uno i giocatori in vista della "battaglia" di domani. Nel 2012 fu citato l'ormai noto "Teorema delle tre D" (dignità, dovere e divertimento), valori che nel 2014 la Fiorentina sa interpretare alla perfezione. L'epilogo della visita di due anni fa è noto a tutti: adesso non resta che aspettare che la magia possa ripetersi. Perché se si mobilita anche il supertifoso Diego, in ballo non ci possono essere solo i tre punti.

Leggi anche il resoconto della visita di DDV nel 2012: IL TUONO DI DIEGO