IL RITORNO DI ADEM

18.04.2014 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
IL RITORNO DI ADEM
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Il destino gli ha dato una mano. Tenendo Destro fuori dai giochi e consentendogli adesso di poter confermare il buon stato di forma messo in mostra sabato scorso contro l'Atalanta. Adem Ljajic torna al "Franchi" da avversario per la prima volta, e c'è da scommettere che lo stadio fiorentino si dividerà di fronte all'accoglienza da tenere nei suoi confronti. Perchè infondo, lui per primo, ha sempre diviso l'intera tifoseria. 

Il talentino del Partizan, arrivato quasi all'ombra dell'ex compagno di squadra Jovetic, ha cominciato presto a far parlare di sè. Per la playstation, o per la nutella, ma anche per quelle doti che inevitabilmente apparivano a tutti. Se lo stesso Montella, dopo la disgraziata annata Mihajlovic-Rossi sfociata poi negli schiaffoni in diretta televisiva, volle concedere fiducia al serbo significava che la stoffa c'era eccome. E del resto, dal canto suo, Adem ha confermato tutto il suo valore in quella seconda parte di stagione fiorentina che ne ha amplificato il valore sul mercato.

Ljajic però non ha mai troppo capito Firenze, e di conseguenza non ha mai nemmeno troppo capito cosa poteva rappresentare per lui la Fiorentina. Montella ci provò, al termine della scorsa estate, a fargli capire che restare in viola sarebbe stata la scelta più saggia, ma le smanie di andarsene alla fine hanno avuto la meglio. E oggi la sua prima stagione in giallorosso comunque conferma che le difficoltà non sono mancate. Non che Ljajic abbia fatto male, ma è facile immaginare che a Firenze, in questa Fiorentina orfana di Rossi e Gomez, avrebbe di certo potuto dire la sua. Valutazioni che arrivano a priori, seppure siano fin troppo attuali. Almeno tanto quanto il ritorno a Firenze di quello che aveva tutto per essere il "figliol prodigo" e che invece, da queste parti, non c'è voluto rimanere.