IL METODO SOUSA: PALESTRA E RIPOSO

25.07.2016 12:30 di Dimitri Conti   vedi letture
IL METODO SOUSA: PALESTRA E RIPOSO

Ne avevamo già parlato la settimana scorsa proprio sulle pagine di FirenzeViola.it (LEGGI QUI), a proposito delle perplessità sorte intorno ai molti giorni di riposo concessi da Paulo Sousa alla sua squadra. Una sensazione comune, confermata poi dai numeri - dai quali non si scappa - i quali raccontavano di una Viola beneficiaria di molte ore di stacco dagli allenamenti. La densità di partite previste per la seconda parte del ritiro viola a Moena ha poi, inevitabilmente, aumentato il numero delle suddette ore libere, facendo sì che la sensazione si diffondesse come convinzione. Nel primo bilancio stagionale, quello di fine ritiro (LEGGI QUI), si riaffermava il dubbio, rimandando il verdetto alla sentenza inappellabile del campionato. Intanto il tema era stato già affrontato da Alonso e Sousa, interpellati a riguardo.

L'allenatore portoghese, conscio del proprio metodo di lavoro, ha spiegato la sua scelta 'liberale' rimandando alla condizione con la quale si sono presentati alla chiamata i giocatori a sua disposizione. Se è vero che ancora mancava una parte importante dell'ossatura della squadra (Badelj, Kalinic e Bernardeschi, giusto per fare i nomi) e che altri due big quali Tatarusanu e Vecino si sono aggregati solo nella seconda settimana, lo è altrettanto che i vari Alonso, Borja, Rossi e Zarate, più tutti i giovani virgulti, si sono presentati a Moena in ottima forma fisica, come lungamente ribadito a più voci.

Alonso ha spiegato, in conferenza stampa, che la squadra ha fatto "un lavoro intensivo, anche in palestra. Un ritiro di 15 giorni che è molto di più di quello che stanno facendo altre squadre". Vero: delle maggiori squadre italiane solo Lazio e Milan hanno fatto gli stessi giorni di ritiro dei viola, con le altre squadre costrette a 'ritiri lampo' per via delle varie tournée internazionali. Ma non c'è squadra che abbia totalizzato le stesse ore libere della Fiorentina. Il Napoli, addirittura, è ancora in ritiro a Dimaro, e al 30 luglio, giorno del ritorno a casa, avrà toccato le tre settimane complessive. Sarri ha messo alla frusta, soprattutto inizialmente, i suoi, concedendo le ore libere con il contagocce. Il metodo Sousa è all'opposto: tanta palestra, dove gli occhi dei media effettivamente non si sono potuti posare più di tanto, e molte più ore di stacco. Ora inizierà una lunga serie di amichevoli che conduce a stretto contatto con il campionato: come sempre spetterà a lui l'ultimo giudizio.