IL COMMENTO TECNICO: ILICIC RECUPERA L’EUROPA.

06.11.2015 00:00 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
IL COMMENTO TECNICO: ILICIC RECUPERA L’EUROPA.
FirenzeViola.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Un’altra grande notte viola, una di quelle notti in cui conta più il risultato della prestazione e la Fiorentina dimostra di avere anche la maturità necessaria per gestire gare complicate e scivolose come questa. Tocca a Ilicic mettere la firma su una vittoria fondamentale, una doppietta la sua che mette il timbro su una partita straordinaria che riporta la Fiorentina a galla anche in Europa League.

Di vittoria in vittoria, sembra questa ormai la parola d’ordine di una squadra che non finisce più di stupire. Una squadra che sa adattarsi perfettamente alla gara che deve fare, che sa cambiare pelle e uomini senza mai perdere di vista quello che predica e vuole Sousa: vincere.

In particolare i tre punti con il Poznan erano obbligatori, c’era un solo risultato possibile per rientrare in corsa in Europa League dopo due partite gestite male e perse in casa e quell’unico risultato possibile la Fiorentina l’ha centrato.

Non c’è niente di facile e di scontato quando devi giocare partite come questa, con la pistola puntata alla tempia. La voglia di segnare subito, la foga, a volte possono rendere ancora più complicata la situazione. Non basta la superiorità tecnica, ci vogliono intelligenza tattica, pazienza e grande attenzione.

La Fiorentina è stata brava nel gestire la palla, nel fare possesso contro una difesa schierata con sei giocatori in linea davanti al portiere e un’altra linea di quattro leggermente più avanti. Ma una partita del genere era attesa e la Fiorentina preparata.

Sousa ha stupito ancora una volta nelle sue scelte di formazione e questa volta si è capito chiaramente che l’allenatore prepara le partite pensando in grande, non limitandosi all’impegno in calendario, ma guardando più avanti. La formazione di Poznan è stata fatta riflettendo anche sulla gara di domenica sera contro la Sampdoria, un segnale preciso che la Fiorentina è in testa al campionato e vuole restarci.

Tutti avevamo pensato che quella in Polonia fosse la partita più importante di questo mini-periodo, ci saremmo aspettati la squadra più forte, con Kalinic, Borja Valero e Badelj  in campo e invece Sousa proprio questi tre li ha fatti riposare pensando alla Samp.

In particolare ha sorpreso l’esclusione del centroavanti croato, già in panchina domenica scorsa con il Frosinone, e la scelta di Rossi. Non è stata una gran partita quella di Pepito, forse un passo indietro sotto l’aspetto squisitamente fisico, della reattività, ma l’attaccante ha dato un grande contributo con la sua personalità e comunque la sua è un’altra tappa verso il recupero del cento per cento della condizione. Sorprendente anche il bis concesso a Mario Suarez che aveva giocato domenica scorsa. Qui siamo invece in pieno reinserimento dello spagnolo nel gioco viola. Ha fatto bene, con intelligenza, senza strafare, cercando la posizione, una gara positiva dopo quella con il Frosinone: sta arrivando. Il lavoro paga.

Insomma l’ennesimo turn-over, questa volta però meno massiccio, limitato a cinque giocatori: così ci siamo.

Mati Fernandez in gran forma ha fatto benissimo il Borja Valero e Bernardeschi ha imparato anche a fare l’Alonso.

Insomma, una partita difficile, nella quale la Fiorentina non ha trovato il ritmo e l’aggressività che sarebbero stati necessari per far saltare una difesa blindata, ma ha comunque avuto il merito di non scoraggiarsi, di non forzare le giocate, di non farsi prendere dall’ansia e di conseguenza scoprirsi.

Su tutto, anche nella prima mezz’ora difficile, ha brillato la stella di Ilicic, sempre in partita sempre attento e vivace. Non poteva che essere lui a sbloccare la gara, non poteva che essere un calcio piazzato a far saltare le barricate polacche.

Il sinistro di Ilicic è da antologia, la sua gara da ricordare. Ecco, quello di ieri è il giocatore che aspettavamo da tempo, sempre concentrato, capace di sfruttare appieno tutte le sue incredibili qualità tecniche. Ma anche la dimostrazione che la Fiorentina oltre ad avere un importante impianto di gioco e una grande personalità tattica, possiede anche i giocatori che le partite le possono vincere da soli.

Uno di questi è Josep Ilicic che ha messo a tacere tutti quelli che dicono che la Fiorentina non ha campioni e per questo non può competere per lo scudetto. Se Ilicic riuscirà a trovare la continuità e tenersi sui livelli di ieri farà ricredere molti.

Nel secondo gol, un classico contropiede, ha dimostrato pure intelligenza nel movimento e freddezza davanti al portiere, ma tutta la Fiorentina ha giocato una gara saggia, non spettacolare, non entusiasmante come in altre occasioni, ma ha fatto esattamente quello che doveva fare. Da squadra matura.

Questo è quello che racconta la notte di coppa, con una difesa poco impegnata, ma solida. E un Tomovic da copertina. Il solito Kuba efficace che lavora tanto e si trova sempre nella posizione giusta anche senza essere brillante fisicamente. Vecino ha fatto bene per la grande attenzione che ha messo nel non farsi trovare con giocatori alle spalle e coprire le ripartenze. Quando c’era da rifiatare, Kalinic, Alonso e Badelj sono entrati per scaldare i motori per domenica prossima. Tutto studiato e riuscito alla perfezione.

Ora la classifica ha di nuovo un senso e la Fiorentina non vuol più fermarsi. Il prossimo impegno è con il Basilea e i viola vogliono riprendersi quello che hanno lasciato all’andata. Nell’ultima gara con il Belenenses più della vittoria ci dovrà essere in ballo il primo posto nel girone, magari con la differenza reti. La Fiorentina ci proverà perché l’Europa è un obiettivo.

E proverà anche a vincere domenica sera a Marassi contro una Samp che in casa  non ha ancora subito sconfitte. Sousa vuol chiudere in testa questo altro step del campionato prima delle nazionali. Poi il calendario sarà in discesa fino a Natale con una sola partita adrenalinica con la Juve a Torino.

Allora, chi giocherà domenica? Ormai è un divertimento e noi ci proviamo. Tata; Roncaglia, Gonzalo, Astori; Kuba, Vecino, Badelj, Alonso; Borja e Ilicic; con Kalinic in attacco. Aspettando le sorprese di Sousa.