DUBBI E CERTEZZE

22.01.2017 15:00 di Andrea Giannattasio Twitter:    vedi letture
DUBBI E CERTEZZE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Probabilmente dovrà più ringraziare l’assist involontario di Dainelli piuttosto che la fiducia che Sousa ha risposto in lui, sta di fatto che quella di ieri è stata in ogni caso una serata importante per Cristian Tello, che dopo oltre sette mesi è tornato a gonfiare la rete con la maglia della Fiorentina (l’ultima volta era stato a Roma contro la Lazio nella gara di metà maggio che chiuse il passato campionato con un successo per 4-2). Una rete preziosa quella dello spagnolo che ieri però, al di là del gol che ha tracciato la strada al successo dei viola (la vittoria in trasferta mancava dallo 0-4 di Empoli a novembre), non è certo stato uno dei migliori in campo, al punto da essere sostituito subito ad inizio ripresa. 

Una scelta, quella di Sousa, che si è certamente rivelata azzeccata ai fini del risultato finale ma che inevitabilmente apre l’ennesimo punto di domande su Tello, giocatore che, se in condizione e se messo nelle migliori condizioni di sfondare, risulta spesso letale negli ultimi venti metri di campo ma che, in caso contrario, continua a fare una fatica immensa nel gestire al meglio entrambe le fasi. Prova ne siano i primi 45’ di ieri al Bentegodi, dove Cacciatore sulla destra ha fatto il bello ed il cattivo tempo, saltando sempre netto lo spagnolo e trovandosi come unico avversario spesso e volentieri il solo Borja Valero, costretto a sacrificarsi in ripiegamento in più di una circostanza. 

Il 3-5-2, dunque, non fa proprio per lui. E questo lo si era capito da un po’. E per ciò che invece riguarda il 3-4-2-1, trovare una collocazione all’ex canterano del Barça resta ancora oggi molto difficile, visto soprattutto lo stato di grazia che sta premiando in questo girone di ritorno sia Bernardeschi che Chiesa. Intanto Tello riparte dal gol di Verona. Una rete importante più per il morale del giocatore che per il risultato finale: la speranza di poter recuperare il “proiettile” di Guardiola è il miglior punto di partenza per affrontare una seconda parte di stagione da vivere di rincorsa.