A.A.A. COMUNICAZIONE CERCASI

03.05.2016 16:30 di  Luciana Magistrato   vedi letture
A.A.A. COMUNICAZIONE CERCASI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Comunicazione, questa sconosciuta, alla Fiorentina e, pare, anche a Sousa. E proprio il portoghese, che ha fatto fin dal primo giorno il suo punto di forza, con tanto di addetto stampa personale-confidente che lo segue passo passo in ogni conferenza stampa ed evento, e che poi scivola su una e più bucce di banana proprio sulla comunicazione fa un po' specie. Sembra questa la storia di Paulo Sousa infatti che, fin dall'inizio, ha quasi fatto gli occhi dolci a giornalisti e tifosi tanto da conquistare un po' tutti per la disponibilità, la solarità dell'approccio e il carisma di chi, a differenza del predecessore, sapeva parlare alla stampa e alla folla. Si passava da un tecnico che attraversava il piazzale Maratona in macchina con Guerini o Ripa per evitare il pubblico ad uno che nel pubblico ci si tuffava a braccia aperte. Niente di meglio.

Ma fin dall'inizio ha anche denotato una scarsa propensione per una comunicazione standard. La Gazzetta dello Sport non è forse il vangelo o una tappa istituzionale e obbligatoria, non paga -per fortuna- i diritti tv, ma leggere i commenti di tutti gli allenatori, tranne quello di Sousa, sulla vittoria del Leicester e Ranieri sulla Rosea, che è uno dei giornali sportivi nazionali più prestigiosi, fa riflettere. Il suo commento mancò anche dopo il sorteggio del calendario di serie A a fine luglio.Nel caso del Leicester la Fiorentina lo difende "Si è preferito un messaggio istituzionale, dal sito". E pensare che Sousa lo ha allenato, anche se c'è da riconoscere che ora non corre buon sangue tra il club inglese e quello viola per colpa di Benalouane.

Per carità scelta lecita di usare il sito, peccato che il messaggio sia uscito a mezzanotte passata quando forse anche la Gazzetta dello Sport si era stufata di aspettare o semplicemente avrebbe preferito un anticipo o parole precise del tecnico. Bei tempi, quando non passava un quarto d'ora dall'uscita dei calendari, dal sorteggio Uefa o Champions o di certi avvenimenti che la Fiorentina si era già fatta sentire, basti pensare a Prandelli o Corvino (spesso commentavano entrambi) sollecitati e già "preparati" dall'allora addetta stampa Silvia Berti. Scelta lecita di usare il sito, dicevamo, ma sarebbe meglio magari usarlo "stando sul pezzo" e non a distanza di ore e giorni (e dopo aver passato chissà quanti "ok" via telefono) mentre in questo modo quel messaggio non serve a nessuno e come operazione simpatia non è certo il massimo.

Soprattutto se nelle stesse ore le congratulazioni al Benevento (che ad onor del vero è entrato ugualmente nella storia) twittate a tre giorni dalla sua promozione e nello stesso momento in cui Ranieri conquistava un insperato e storico scudetto, si è ritorto contro come un boomerang verso la Fiorentina suscitando derisione e rabbia dei tifosi viola. Insomma se la ben più importante comunicazione sul futuro tecnico lascia a desiderare (a maggio manca ancora la certezza sul nome dell'allenatore e degli operatori di mercato e Sousa non ne parla rispondendo sempre con giri di parole e tergiversando sulle sue cene con dirigenti di altri club), anche quella più semplice e che dovrebbe attirare simpatie e fare da finestra sul mondo non è il massimo.