LUCIANO CHIARUGI... E quella corsa verso lo scudetto

Oggi è un tranquillo signore di 61 anni che allena in C2 il Poggibonsi, ma la sua vita è trascorsa con il giglio sul petto, da quando faceva il raccattapalle al “Comunale” di Firenze a quando si è messo a forgiare il carattere di giovani campioncini del futuro. Flachi, Zanetti, Amerini…tutti prodotti della primavera viola, guidata da Luciano Chiarugi. Incontriamo “Cavallo pazzo” nella settimana di Juventus – Fiorentina ma Luciano ci stoppa subito: ”Guardi, a me il soprannome Cavallo pazzo non è mai piaciuto. Non mi rappresenta. Io le posso dire che ho sempre avuto la testa sulle spalle. Certo correvo, correvo tanto e veloce”.
Come quel giorno a Torino, l’11 maggio 1969 per la precisione, e quella corsa intorno al campo dopo il gol che voleva dire “scudetto” (la Fiorentina vinse per 2-0 ed era il secondo dopo quello del
Torniamo allora a sorridere. Luciano, ci racconti del voto di Ferrante: “Beh, fu una scommessa che ci portò fortuna. Ugo promise che si sarebbe tagliato i capelli se avessimo vinto lo scudetto, e così... Ricordo che dopo quella vittoria non tornammo subito a Firenze perchè fummo ospiti della “Domenica Sportiva”, e lì si consumò il famoso taglio, ma mi lasci dire una cosa; arrivammo a Firenze circa alle 5 del mattino e trovammo ancora tanti tifosi ad aspettarci, nonostante l’ora. Ci raccontarono di una grande festa e avevano ancora gli occhi lucidi per la felicità”. L’ultima domanda è un ponte fra passato e presente. Esiste nel calcio di oggi un altro
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